Sunday, November 25, 2012

Co-option to the FIUV Council

Godwin Xuereb

Following Godwin Xuereb's resignation earlier this year from the FIUV Council, Pro Tridentina (Malta) is pleased to announce that Xuereb has been co-opted as a FIUV Councillor with effect from 1 December 2012. 

Until further notice, he continues in the post of interim President of PTM.

Further developments will be announced shortly.

Saturday, November 17, 2012

Ravasi: Ci sono vescovi che non capiscono il latino

http://msnbcmedia.msn.com/j/MSNBC/Components/Photo/_new/130211-gianfranco-ravasi-hmed-11a.380;380;7;70;0.jpgdi Gian Guido Vecchi

«I giovani preti? Se è per questo pure diversi vescovi fanno fatica, anche all'ultimo sinodo un po' si rideva, molti hanno una difficoltà quasi strutturale a legger e e comprendere il latino, anche fra gli europei, e dico quello ecclesiastico che è molto più semplice della lingua di Cicerone...».

Il cardinale Gianfranco Ravasi sorride con una punta di mestizia, come presidente del Consiglio della Cultura vaticano sarà lui a controllare la nuova «Pontificia Accademia di Latinità» (Pontificia Academia Latinitatis) che Benedetto XVI ha istituito ieri con un motu proprio nel quale scrive (in latino, ovvio) quanto sia «urgente» contrastare «il pericolo di una conoscenza sempre più superficiale». La Chiesa, aggiunge il Papa, è da duemila anni «custode e promotrice» del latino nel mondo.

Eminenza, il Papa parla dei seminari ma in generale dei giovani e del «vasto mondo della cultura». Quale sarà il ruolo dell'Accademia?

«Esistevano già delle istituzioni vaticane come la Latinitas, da ora estinta, però adesso si vuole rivedere tutta la questione in modo diverso. Anzitutto c'è un valore che si considera permanente dell'umanità: il latino — con il greco, naturalmente — è una delle matrici assolute della cultura europea e occidentale. Per questo il Santo Padre ha nominato presidente dell'Accademia un grande latinista come il professor Ivano Dionigi, rettore dell'università di Bologna. Non è solo un problema ecclesiale».

Quindi, come si muoverà?

«Prima di tutto ci si impegnerà nella diffusione della cultura latina alta e dei suoi contenuti, che sono inscindibili dalla conoscenza della lingua. Ogni traduzione è sempre una belle infidèle, come diceva Gilles Ménage, anche se è bella è infedele. Io, per dire, penso che Agostino perda la metà.
Pensi alle Confessioni, «Nondum amabam, et amare amabam... quaerebam quid amarem, amans amare...», ma come si fa?, è come tradurre Dante, Agostino sta dicendo che ancora non amava davvero perché non sapeva quale fosse l'oggetto del suo amore e c'è una bellezza musicale nella lingua, lui ne è un cultore raffinato, ci gioca. Così vogliamo recuperare tutto il grande patrimonio culturale latino, classico, patristico e medievale: per il mondo. L'Accademia si amplierà a livello internazionale, con diverse personalità laiche».

Benedetto XVI parla anche dei seminari...

«Certo, il secondo elemento è ad intra. Il latino è stato ed è la lingua ufficiale della Chiesa, in latino sono gli scritti dei Padri, i documenti della tradizione, i testi dei Concili, del magistero dei Papi, i libri liturgici... Ci vuole un impegno maggiore nei seminari, bisogna fare in modo che riescano a capirli!».

Come si è arrivati a questa situazione?

«Non è solo colpa della Chiesa, c'è un problema generale degli studi umanistici. Del resto una volta per studiare teologia nei seminari si doveva venire dal liceo classico e poi non è stato più così, i corsi integrativi non sono bastati, bisogna fare di più. Ma c'è un terzo livello...».

Quale?

«Il recupero del latino nella modernità. Oggi c'è il gusto di ritornare alla lingua, lo sa che in Finlandia esiste un quindicinale per ragazzi in latino? Perché il latino ha una funzione formativa. L'inglese parlato — non dico quello alto — è una semplificazione, quasi un "twitteraggio" del pensiero. Mentre il latino ha una forte impronta razionale, la costruzione dei casi, i verbi, la consecutio temporum... Per questo lo si vuole riproporre ai giovani».

C'è chi farà l'equazione latino-Chiesa preconciliare...

«Lo so, purtroppo. Se si vuole c'è un recupero del passato e del suo patrimonio, ma non reazionario né sterile. La bellezza del latino non è alternativa o contrapposta alla Chiesa postconciliare. E poi mi piacerebbe sapere se quelli che partecipano ai riti latini sarebbero in grado di tradurmi gli inni di Sant'Ambrogio, così raffinati e complessi... Anche loro ne hanno bisogno!».

Corriere della sera, 11 novembre 2012

Saturday, November 3, 2012

A Great Day for Catholic Tradition!


Cardinal Antonio Cañizares Llovera during today's Mass at Saint Peter's Basilica (source: The Remnant Newspaper)


A few days ago, Cardinal Antonio Cañizares Llovera, Prefect of the Congregation for Divine Worship and the Discipline of the Sacraments said that the purpose of the pilgrimage is:

 “To give thanks to God and thank the Pope for the motu proprio he issued five years ago, recognising the value of the liturgy celebrated according to the missal of the Blessed John XXIII and marking continuity with the tradition of the Roman Rite. By recognising the previous liturgy one understands that reform does not mean doing away with older traditional practices.”

He also said that he was happy to celebrate the Tridentine Mass because:

“I agreed because it is a way to show people it is normal to use the 1962 missal: there are two forms of the same Rite but there is only one Rite, so it is normal to use it during mass celebrations. I have already celebrated a number of masses according to the missal introduced by the Blessed John XXIII and I will gladly do so again on this occasion. The Congregation in which the Pope has called me to act as Prefect does not oppose the use of the old liturgy, although the task of our dicastery is to enhance the meaning of liturgical renewal according to the directives of the Sacrosanctum Concilium constitution and follow in the footsteps of the Second Vatican Council. In relation to this it must be said that the extraordinary form of the Latin Rite must draw inspiration from the conciliar Constitution which in the first ten paragraphs focuses on the true spirit of the liturgy and so is relevant to all rites.”

In today's sermon, Cañizares Llovera spoke of Our Lady, the importance of the Cross, and the crisis in the Church and the world, stressing that there is no easy solution but that we must unite ourselves to the Cross. 

He spoke of the rich beauty of the Tridentine Mass, recalling that it was the Mass all the Council Fathers had heard every day during the Second Vatican Council. He spoke of how many, many vocations to the priesthood are coming now as a result of the return of the Tridentine Mass.  Cañizares Llovera also made a call for unity among all Catholics, in union with Pope Benedict XVI, and united in Christ and His Blessed Mother.
 
An extensive service including photos and videos of the events in Rome i.e. the International Pilgrimage Summorum Pontificum can be found in The Remnant Newspaper.