In a way, this photo is symbolic of the work that Pro Tridentina (Malta) will be facing in the months and years to come to ensure that what is a Catholic's right to have the Tridentine Mass will be ensured in Malta and Gozo. Unfortunately, this is an uphill struggle but one day this right will become a reality and Maltese and Gozitans will be able to benefit from its spiritual fruits.
Godwin Xuereb
For the promotion and dissemination of the Extraordinary Form of the Mass in the Archdiocese of Malta and the Diocese of Gozo, as endorsed by the motu proprio Summorum Pontificum promulgated by Pope Benedict XVI (2007) and in the Instruction Universae Ecclesiae (2011). We adhere to the traditional Catholic motto: We are what you once were. We believe what you once believed. We worship as you once worshipped. If you were right then, we are right now. If we are wrong now, you were wrong then.
Wednesday, November 24, 2010
Sunday, November 14, 2010
An important clarification from Ecclesia Dei (in Italian)
Il motu proprio Summorum Pontificum di S.S. Benedetto XVI dà facoltà a tutti i sacerdoti cattolici di rito latino, siano essi secolari o religiosi di celebrare nella forma extraordinaria del rito romano in tutto l’Orbe cattolico, usando il Messale di Giovanni XXIII ed. 1962, senza aver bisogno di alcun permesso né della Sede Apostolica né dell’Ordinario (cf. S.P. art. 2). Dare la licenza di celebrare in una parrocchia o in una rettoria spetta rispettivamente al Parroco o al Rettore (cf. S.P. art. 5 §3 e §5). Se la chiesa non avesse un Rettore designato, spetta al parroco del territorio, dove è ubicata la chiesa, dare la suddetta licenza. Il Motu Proprio all’art. 5 §3 stabilisce altresì che ai fedeli e ai sacerdoti che chiedono la celebrazione secondo il Messale del b. Giovanni XXIII, il parroco permetta le celebrazioni in questa forma extraordinaria anche in circostanze particolari. Trattandosi di una Santa Messa a conclusione di un convegno, si può legittimamente considerare una “circostanza particolare”, a condizione però che il sacerdote celebrante sia idoneo alla celebrazione e non giuridicamente impedito (cf. S.P. art. 5 §4).
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